Il MU.MA.K.
Un Museo custodito in uno scrigno tinto di blu...



Metti insieme un artista visionario ed un imprenditore illuminato, metti un luogo prezioso incastonato nel blu del mare ed il grigio della roccia di uno degli scorci più suggestivi della Calabria, unisci la volontà di non essere complici dello sfacelo che sta trasformando il pianeta in una grande pattumiera e la consapevolezza entusiastica di poter dare il proprio contributo per il futuro che verrà e che lasceremo alle nuove generazioni.
E’ presto fatto: nasce il Mu.Ma.K, Museo delle Antiche Ancore e del Mare che porta con sé la responsabilità di un progetto grande, nobile, che nasce come significativo investimento di riqualificazione intelligente di un’area fino ad ora non adeguatamente valorizzata, per allargarsi verso il mare e abbracciare quanto di più caro ognuno di noi ha: la Terra su cui ci è stato concesso di transitare. Scopriamo insieme come nasce il museo Mu.Ma.K. di Caminia e ad opera di chi…
L’IDEA DEL PROGETTO
Attilio Armone e Massimo Stirparo sono gli artefici della grande opera che ha preso forma, ogni giorno di più, all’interno del villaggio Blanca Cruz. Unica nel suo genere, l’iniziativa di allestire un museo all’aperto sulla storia del territorio costiero e le bellezze che il mare continua ad offrirci, nonostante tutto, si è concretizzata in 100 giorni di lavoro ininterrotto ed ha visto il suo battesimo venerdì 31 Maggio 2019, alle ore 19:00, a Caminia.
Il cuore del Mu.Ma.K è custodito in uno scrigno prezioso tinto di blu, in cui è evidentissimo l’intervento dell’artista, ma la sua anima si allarga in mezzo ai pini, viaggia libera tra le installazioni di legno e di pietra che troneggiano tutt’intorno, procede ossigenandosi verso la spiaggia dove le tracce del passaggio dell’uomo diventano sculture spirituali effimere quanto stupefacenti.
LA REALIZZAZIONE
È Armone che ha dato forma all’idea di un museo per amplificare il grido di allarme contro le brutture dell’azione dell’uomo sull’ambiente: “Sono ormai decenni che mi impegno per veicolare la storia del territorio attraverso l’arte e sfruttarla per costruire un domani più equo e sostenibile. L’ho fatto in passato con le mie pennellate sul damasco catanzarese e lo studio sulla tradizione serica del capoluogo, e lo faccio oggi attraverso una riflessione più profonda e più spirituale, ma con ricadute fortemente concrete e tangibili, sulle responsabilità della mia generazione, artefice dei disastri ambientali che lascia in eredità ai nostri figli e nipoti. Ecco perché un Museo: un esempio di rottura e di contrasto ma soprattutto di sensibilizzazione ed educazione al recupero ed alla tutela di quanto di bello c’è intorno a noi. I nostri interlocutori privilegiati saranno i bambini su cui riponiamo la speranza di una visione più rispettosa e sostenibile del creato”. E proprio ai bambini è rivolto il progetto “Marinando. L’arte esalta l’ambiente” , concepito da Armone e giunto ormai alla 4° edizione, che ha portato nella Baia di Caminia, centinaia di studenti provenienti anche da fuori i confini nazionali.
Tutto questo però non si sarebbe potuto realizzare se non ci fosse stato l’appoggio forte di un mecenate moderno, l’imprenditore Stirparo che ha da subito compreso l’importanza di certe argomentazioni e messo a disposizione le sue risorse per essere coprotagonista di questa rivoluzione culturale prima ancora che imprenditoriale: “Sono sentimentalmente legato a questo angolo di paradiso ed ho sempre creduto che fare impresa non voglia dire fare profitto ma creare valore. Il valore che questo pezzo di terra e mare ha e che noi, in maniera discreta e attenta, vogliamo proteggere e moltiplicare, trasferire ai più, creando un tutt’uno tra impresa e territorio in un’evoluzione reciproca e vicendevolmente arricchente. Dal Villaggio passano ogni anno migliaia di persone, gente del posto e stranieri di ogni dove, ma anche nomi altisonanti del panorama culturale internazionale e noi vogliamo sfruttare questa opportunità per gridare a gran voce quanto siamo orgogliosi della nostra terra e quante energie sono però necessarie per tutelarla e invertire tendenza distruttive e squalificanti. Noi guardiamo a questo museo come ad un trampolino per far spiccare il volo a nuove idee, confrontare le nostre visioni e aggregare energie per far germogliare il futuro a partire dalle solide radici che affondano nella cultura made in Calabria”.